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Category Archive : Tecnologia

Freelance: ecco perché è importante la formazione continua

Il lavoro freelance sta diventando sempre più diffuso nel mondo del lavoro moderno, offrendo flessibilità e libertà professionale.

Tuttavia, i freelance sono anche esposti a molte sfide, tra cui la necessità di aggiornare costantemente le proprie competenze. In questo articolo, esploreremo l’importanza della formazione continua per i freelance e come può aiutare a migliorare le loro prospettive di carriera.

Perché la formazione continua è importante per i freelance

I freelance operano in un mercato altamente competitivo, dove la concorrenza è sempre in aumento. Per rimanere rilevanti e competitivi, è essenziale per i freelance mantenere le proprie competenze aggiornate e sviluppare nuove capacità. La formazione continua aiuta i freelance a tenere il passo con le ultime tendenze del settore e le tecnologie emergenti, garantendo che siano sempre in grado di offrire servizi di alta qualità ai loro clienti.

La formazione continua può aiutare i freelance ad espandere il loro portafoglio di servizi e trovare nuove opportunità di lavoro. Imparare nuove competenze e tecniche può consentire ai freelance di offrire servizi aggiuntivi ai loro clienti o di esplorare nuovi settori del mercato. Ciò può anche aprire la strada a lavori più remunerativi e gratificanti.

La formazione continua è importante anche per la crescita personale e professionale dei freelance. Offre l’opportunità di esplorare nuovi interessi, migliorare la propria conoscenza del settore e sviluppare abilità di leadership e di gestione del tempo.

Ciò può aiutare i freelance a migliorare la propria efficienza e produttività, nonché la loro capacità di gestire progetti e collaborazioni complessi.

Come i freelance possono trovare opportunità di formazione continua

Esistono numerose opportunità di formazione continua disponibili per i freelance, sia online che offline. Le università e i college offrono corsi di formazione professionale e di sviluppo, così come le associazioni di settore e le organizzazioni di networking. Inoltre, esistono numerose piattaforme di apprendimento online che offrono corsi di formazione in diverse aree tematiche.

I freelance possono partecipare a conferenze e workshop di settore, che offrono l’opportunità di apprendere nuove competenze, connettersi con altri professionisti e trovare nuove opportunità di lavoro. I freelance possono anche partecipare a corsi di formazione professionale o di sviluppo organizzati dai loro clienti, che possono offrire un’esperienza di apprendimento diretta e rilevante.

I freelance possono anche apprendere attraverso l’esperienza pratica, lavorando su progetti complessi o collaborando con altri professionisti.

Ciò può offrire un’esperienza di apprendimento pratica e rilevante, nonché l’opportunità di sviluppare nuove competenze e di acquisire nuove conoscenze.

Come la formazione continua può aiutare i freelance a superare le sfide fiscali

Uno dei maggiori ostacoli che i freelance devono affrontare è la complessità del sistema fiscale. In molti casi, i freelance sono responsabili di gestire le proprie tasse e imposte, il che può essere un processo complicato e stressante. La formazione continua può aiutare i freelance a comprendere meglio le leggi fiscali e a gestire le proprie finanze in modo efficace, riducendo il rischio di errori costosi.

Per supportarti nella gestione degli aspetti fiscali, sono nati diversi servizi online come ad esempio Fiscozen che mette a disposizione di tutti gli iscritti un commercialista dedicato che possa occuparsi di tutti gli adempimenti e possa rispondere a tutte le domande di natura fiscale.

Tutti gli utenti hanno anche accesso ad un software facile e intuitivo per gestire la fatturazione elettronica e una dashboard che si aggiorna in tempo reale con le quote da versare e le relative scadenze.

La formazione continua è un elemento essenziale per il successo dei freelance. Offre l’opportunità di mantenere le proprie competenze aggiornate, espandere il proprio portafoglio di servizi e migliorare la propria efficienza e produttività.

Per ottenere il massimo dalla formazione continua, i freelance dovrebbero esplorare una varietà di opportunità di apprendimento, tra cui corsi di formazione professionale, conferenze di settore e opportunità di apprendimento basate sull’esperienza.

 

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Come costruire il funnel perfetto

Sono diversi gli strumenti che vengono messi a disposizione degli esperti di web marketing per realizzare le loro campagne in rete. Il funnel è uno di questi. Esso si rivela utilissimo per poter evitare che le campagne abbiano esiti inattesi, servendo a strutturare in maniera pianificata l’intera operazione di marketing. I funnel, infatti, non sono altro che degli importanti strumenti di monitoraggio che permettono al cliente di affrontare delle fasi differenti all’interno di un contenuto, al termine delle quali, c’è l’acquisto del prodotto o del servizio erogato dall’azienda che propone il contenuto.

Si tratta di un modo molto efficace per rendere il primo contatto con una company graduale, a step, come un vero e proprio imbuto. Il funnel struttura i contenuti in maniera da incanalare i concetti in maniera ben definita, in modo da facilitare il processo di interazione del cliente con il brand che se ne serve. La presenza di un funnel, quindi, riesce a rafforzare la strategia di marketing in maniera molto mirata, allo scopo di ottimizzare i suoi risultati.

Con l’utilizzo del funnel, l’azienda ha la possibilità di raggiungere il target adeguato, grazie a strategie di marketing centrate sul momento giusto e su un contenuto in grado di generare engagement, per risparmiare tempo, denaro ed energie. Scopriamo, di seguito, tutto ciò che serve sapere per costruire un funnel di successo.

Realizzare il funnel perfetto rivolgendosi a degli esperti: il miglior consiglio

Realizzare un funnel significa conoscere a fondo il web marketing ed ogni sua esigenza. Oggi, le campagne pubblicitarie in rete assumono un’importanza cruciale, soprattutto per le realtà aziendali giovani e per tutte quelle company che si rivolgono ad un target particolarmente diffuso in rete. È proprio per questa ragione che risulta fondamentale, per creare un funnel adeguato al proprio advertising, rivolgersi a delle realtà esperte di settore come il gruppo iris comunicazione.

Così facendo, infatti, si eviterà di sovraccaricare inutilmente il personale dell’azienda, forzandolo ad acquisire competenze che, magari, non gli appartengono per niente o, al limite, sono presenti, ma in maniera insufficiente. Una campagna di web marketing ben strutturata porta risultati più grandi di quel che si possa pensare.

È proprio per questo motivo che, essa, rappresenta un investimento quasi sicuro, specie se si interagisce con agenzie di comunicazione con una vasta esperienza nel settore. Il funnel, poi, non è un tipo di contenuto semplicissimo da realizzare, soprattutto quando si decide di strutturarlo in maniera professionale. Insomma, appare chiaro che il web marketing richieda l’interazione delle aziende con realtà ad esso relative.

Com’è strutturato il funnel ideale?

Le variabili in gioco nel mondo del web marketing cambiano molto spesso in funzione del business che costruisce campagne di questo tipo. Ciò nonostante, per il funnel, il processo di realizzazione rimane lo stesso. La sua creazione è divisa in fasi. La prima, è quella di individuazione del target, dove l’azienda comprende il pubblico di riferimento proprio allo scopo di dare vita al funnel. Una volta individuato il buyer persona è possibile dirigere il traffico verso le pagine dei prodotti o dei servizi attraverso, ad esempio, un blog.

Al centro del funnel, troviamo il cuore che è diviso in tre sezioni ulteriori. La prima è quella che fa acquisire consapevolezza al cliente, evocando interesse nei confronti del brand grazie ad una prima impressione d’impatto sviluppata attraverso campagne di social media marketing, blog e con le tecniche SEO. Abbiamo, successivamente, il desiderio, ossia il tipo di contenuto volto ad agganciare il lead e ad interessarlo nei confronti dei prodotti venduti dal brand e, alla fine, l’azione, ossia il modo con cui catturare l’utente in via definitiva. Per molti marketer, poi, il funnel si chiude con le tecniche di fidelizzazione del cliente.

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Come proteggere i dati del tuo Huawei

La quantità di informazioni personali che memorizziamo sui nostri smartphone huawei palermo sta crescendo in modo esponenziale. Oggi gli smartphone contengono una varietà quasi illimitata di applicazioni e servizi che ci permettono di avere l’accesso a tutti i tipi di dati. Dalle foto, ai video, alla musica, ai documenti, ai fogli di calcolo e alle app, tutto ciò che facciamo sul nostro telefono è accessibile ad altre persone.

Le app sono purtroppo le nuove frontiere dei criminali informatici, da cui è necessario sapere come proteggersi. Questi malintenzionati utilizzano numerosi trucchi per rubare i vostri dati personali o per avere accesso al vostro telefono. Per questo motivo è essenziale proteggere il vostro smartphone con il maggior numero possibile di misure di sicurezza. Fortunatamente, esistono diversi semplici consigli da seguire per assicurarsi che nessuno possa mai accedere ai vostri dati personali o alle informazioni sensibili contenute nel vostro smartphone. Questi consigli non solo vi aiuteranno a tenere lontani gli occhi indiscreti dalle vostre cose private, ma vi proteggeranno anche da potenziali intrusioni future nel caso in cui doveste perdere nuovamente il controllo del vostro dispositivo.

Evitare di usare lo smartphone per le operazioni bancarie

Chiunque abbia uno smartphone sa quanto sia importante la sicurezza dei propri dati. Nonostante questo, ogni giorno sul proprio smartphone vengono effettuate operazioni bancarie, si accede a siti web sensibili e si scambiano email private, tutti dati che possono far gola a chi vuole accedere a questo tipo di dati sensibili o al conto corrente di persone terze. Purtroppo, i criminali informatici sono in continuo agguato e pronti a sfruttare qualsiasi vulnerabilità per rubare dati personali o soldi. Ecco perché è importante proteggere il proprio smartphone con alcune semplici misure di sicurezza. Una delle cose più importanti da fare è evitare di usare lo smartphone per le operazioni sensibili come l’accesso a contatti bancari o la gestione della posta elettronica personale. In caso queste applicazioni verranno scaricate dallo store ufficiale del produttore.

Crittografare lo smartphone

Crittografare lo smartphone è un buon modo per proteggere i dati sensibili che vengono conservati sul telefono, o a cui si può in qualche modo accedere da esso. Gli smartphone sono sempre più target di hacker e criminali informatici. La cosa migliore che si può fare per proteggere i propri dati è crittografare il dispositivo. La crittografia è un processo che trasforma i dati in modo che solo coloro che posseggono la chiave di decrittazione possono leggerli. Se il tuo smartphone viene rubato o hackerato, i tuoi dati saranno al sicuro se sono crittografati.

Installate una VPN sullo smartphone

Installare una VPN sullo smartphone è un buon modo per proteggere i dati del proprio dispositivo. Le VPN criptano tutte le informazioni che transitano attraverso di esse, rendendo più difficile per eventuali hacker intercettare e rubare i dati. Inoltre, le VPN offrono anche un livello di privacy aggiuntivo, poiché nascondono il tuo indirizzo IP reale, rendendo di fatto impossibile per chiunque rintracciare il luogo da cui ci si è connessi ad internet con quel dispositivo. Esistono molti servizi VPN disponibili sia gratuitamente che a pagamento.

Bloccate il router di casa

Se avete un router di casa che utilizzate per collegarvi alla rete Wi-Fi, assicuratevi di bloccarlo quando non lo usate, e soprattutto di proteggere sempre la connessione con una password, impedendo a chi non conosce la parola chiave di potersi collegare alla vostra rete domestica. Questo impedirà agli hacker di accedere ai vostri dati e di compromettere la sicurezza del vostro smartphone, ma anche di tutti gli altri dispositivi che utilizzate per connettervi a quella specifica rete, come computer, tablet, o altro.

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Come diventare Media Buyer

Il media buyer è un professionista che ha il compito di aiutare gli inserzionisti a trovare i mezzi migliori per veicolare il loro messaggio al prezzo più vantaggioso secondo il budget che l’azienda desidera utilizzare per le proprie campagne pubblicitarie.

Ma chi è il media buyer? Il ruolo del media buyer è cresciuto enormemente negli ultimi anni, poiché i social media e altre nuove tecnologie hanno fornito ai media buyer più strumenti e approfondimenti che mai, oltre a molte opportunità per mettere in campo nel concreto le loro conoscenze e competenze.

Infatti, non è più sufficiente essere in grado di quantificare un annuncio: i media buyer devono sapere come i loro dati influenzeranno le vendite delle aziende che diventano loro clienti e devono conoscere e comprendere le ultime tendenze del media buying per poter scegliere i modi più efficaci di spendere il budget che l’azienda decide di destinare alla pubblicità. Sia che abbiate appena iniziato a muovere i primi passi nel mondo del marketing, sia che vogliate sapere come diventare una risorsa più preziosa per la vostra azienda, continuate a leggere per scoprire cosa serve per diventare un media buyer di successo.

Che cos’è un Media Buyer?

Un media buyer è un professionista che si occupa della pianificazione, acquisto e monitoraggio di spazi pubblicitari sui vari media, sia quelli tradizionali che quelli di nuova generazione. I media buyer possono lavorare sia per agenzie pubblicitarie che come liberi professionisti, mettendosi direttamente in contatto con le aziende direttamente interessate a realizzare campagne pubblicitarie.

Ma come si fa a diventare un media buyer? Per diventare un media buyer è necessario avere una laurea in marketing o comunicazione, oltre ad aver maturato almeno 3-5 anni di esperienza nel settore della pubblicità e del marketing. Inoltre, è importante conoscere bene i meccanismi di funzionamento dei diversi canali pubblicitari, come ad esempio la televisione, la radio, le affissioni nei cartelloni pubblicitari, ma anche tutti gli strumenti offerti in questo senso da internet e dai social media, e saper utilizzare i principali strumenti informatici, come il pacchetto Office, e l’applicativo Excel in modo particolare.

Come diventare un Media Buyer

Per diventare un media buyer, è necessario avere una laurea che afferisca al settore del marketing, pubblicità o comunicazione. Inoltre, è importante avere esperienza nel settore della pubblicità e del marketing, anche se non necessariamente svolgendo la professione di media buyer, ma comunque occupandosi di attività che permettano di acquisire tutte le competenze necessarie a capire come funzionano i vari mezzi pubblicitari e per quali scopi possono essere più o meno adatti. Infine, è necessario essere in grado di utilizzare i software di analisi dei dati per effettuare le proprie valutazioni riguardo alle campagne pubblicitarie che si vanno a creare per i propri clienti.

Cosa fa un media buyer?

Il Media Buyer è una figura professionale che si occupa di pianificare, acquistare e monitorare gli spazi pubblicitari sui diversi mezzi di comunicazione, sia quelli tradizionali come televisione, giornali e affissioni pubblicitarie, sia quelli di nuova generazione, in particolare i social network.

Il Media Buyer deve conoscere il mercato, le sue dinamiche e le caratteristiche dei vari mezzi a disposizione per scegliere quelli più adatti alla campagna pubblicitaria da realizzare. In questo rientra anche una conoscenza approfondita dell’andamento dei diversi media su cui è possibile realizzare una campagna pubblicitaria, per capire quali sono quelli più efficaci al momento per sviluppare una campagna di successo. Inoltre, il Media Buyer deve avere ottime capacità relazionali per poter trattare con i responsabili degli spazi pubblicitari, e ottenere il miglior rapporto qualità/prezzo possibile per le aziende che si rivolgono a loro.

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Come vendere su Amazon, Facebook ed eBay

Vendere sui marketplace: strategie efficienti e consigli utili

Aprire un negozio on line: opportunità e vantaggi

Al giorno d’oggi sempre più imprese decidono di vendere i propri prodotti o servizi on line tramite piattaforme digitali.

Affidarsi infatti ai vari marketplace digitali (cioè a dei varie propri “spazi virtuali” che hanno come obiettivo quello di mettere in contatto aziende o venditori con potenziali clienti) permette una serie di vantaggi di non poco conto: in primis di estendere veramente a tutti il proprio business: se il negozio tradizionale ha come riferimento potenziali clienti solo su un determinato territorio, un marketplace digitale ha potenzialità geografiche praticamente illimitate.
Una piattaforma consente inoltre maggiore visibilità, e anche questo è un aspetto importante da considerare quando dobbiamo metter in mostra un determinato prodotto.
Inoltre, un marketplace digitale gestito da terzi consente di risparmiare i costi di apertura e gestione di un sito internet e spesso permette di affidare loro la parte logistica della vendita, dallo stoccaggio dei prodotti alla spedizione.
Purtroppo però non basta investire sulla realizzazione di un sito e-commerce oppure su un’utenza per incrementare subito le vendite, ma è fondamentale affidarsi a professionisti come gli ingegneri informatici di Cs-Cart Italia che possano darti consigli oppure elaborare per te una vera e propria strategia di business online con integrazione marketplace anche con la realizzazione di un ecommerce multivendor personalizzato.

In questo articolo potrai trovare alcuni consigli utili per avviare oppure semplicemente organizzare al meglio il tuo business on-line su alcune delle più importanti piattaforme digitali che gestiscono la compravendita di prodotti ovvero Amazon, Facebook ed e-Bay.

Posso vendere sia come privato che come azienda?

Assolutamente sì. Su tutte e tre le piattaforme sopra citate è possibile vendere sia come privato, e quindi senza aprire alcuna partita IVA, sia come azienda più o meno strutturata.
Ovviamente ci sono delle differenze tra le due opzioni.
Su Amazon, ad esempio, i privati si possono registrare solo con un account base con un limite massimo di vendita fissato in 40 oggetti mensili.
Questo account è quindi pensato per chi vuole utilizzare il marketplace in modo sporadico e non strutturato infatti non ha un costo di abbonamento, Amazon addebita costi (commissione) solo in caso di vendita.
Più o meno la stessa differenza che è presente su uno dei social network più famosi, ovvero Facebook.
Anche qui c’è la possibilità di vendere oggetti o prodotti tramite la funzione Facebook Shop (ex vetrina) e il marketplace. Mentre quest’ultimo è più adatto per venditori occasionali, piccoli artigiani che vogliono vendere le loro creazioni o privati senza partita Iva, Facebook Shop è consigliato invece per le aziende, in quanto si tratta di un vero e proprio negozio digitale dove si può concludere un acquisto sia all’interno di Facebook, oppure indirizzando l’utente verso siti esterni.
Anche su e-Bay è prevista una netta distinzione tra un account privato e account da venditore professionale (account business).
Utilizzando l’account personale e-Bay ti consente di pubblicare fino a 50 inserzioni al mese gratuitamente.
Diverso è il discorso per l’account business: trattandosi di un negozio vero e proprio e-Bay richiede il pagamento del servizio ma offre tre pacchetti di abbonamento: negozio Base, Negozio Premium, Negozio Premium Plus.

Aspetti fiscali della vendita tramite marketplace

Per vendere on line non è necessariamente richiesta l’apertura di una partita IVA; o almeno non è richiesta per le attività di vendita sporadiche, occasionali e comunque non strutturate.
In pratica, in Italia, è previsto l’obbligo di partita IVA per quelle attività che – dice la legge – hanno la caratteristica della continuità ed abitualità. Il legislatore si è però dimenticato di precisare cosa volesse intendere con questi aggettivi quindi, il tutto, deve sempre essere contestualizzato e valutato caso per caso. Sicuramente la differenza non è data da un criterio reddituale.
Un’attività diventa struttura (e richiede l’apertura di una partita IVA) quando non solo è organizzata, ma è anche svolta in modo continuativo e professionale.
In pratica, se utilizzo un marketplace per vendere miei oggetti personali, magari usati, non è necessaria la partita Iva perché quegli oggetti sono già di mia proprietà e soprattutto non si tratta della mia attività professionale prevalente. Se invece produco o acquisto da terzi oggetti esclusivamente per rivenderli, a questo punto si viene a creare un’attività strutturata e continuativa e quindi è richiesta la partita IVA.

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Nuova Volkswagen Polo, tutto quello che devi sapere sul gioiellino tedesco

Volkswagen ha scelto di dare una bella rinfrescata al suo modello Polo GTI: si tratta della variante al top di gamma in relazione alla generazione numero sei. La versione sportiva si può considerare come il gioiellino principale del colosso tedesco all’interno di un segmento ben preciso, ovvero quello delle compatte di ridotte dimensioni.

Con questa nuova vettura, il marchio tedesco va a modificare i concetti basici della categoria, visto che si tratta di un modello ad elevate prestazioni, offrendo anche un importante livello di dotazioni in tema di tecnologia e di dettagli sportivi. Non da ultimo, c’è da sottolineare anche la presenza del propulsore 2.0 TSI turbo benzina, sviluppando una potenza pari a 207 cavalli.

Durante i 45 anni dal lancio sul mercato della prima generazione, la VW Polo è stata in grado di affascinare un gran numero di giovani appassionati e amanti delle quattro ruote. Sono stati più di 18 i milioni di esemplari che sono stati prodotti, con la compatta tedesca che ha avuto un successo veramente impressionante sul mercato.

Per quanto riguarda il 2021, il marchio di Wolfsburg prosegue nello sviluppo della vettura, fino ad arrivare alla sesta generazione, introducendo una grande gamma di aggiornamenti, con l’intento di ottenere una vettura decisamente più dinamica e anche più affascinante per tutti coloro che sono alla ricerca di un’auto compatta, ma decisamente tecnologica.

Le caratteristiche

La nuova Volkswagen Polo si caratterizza per essere stata sviluppata a partire dalla piattaforma Mqb Ao. Le misure esterne sono quelle del passato, con una lunghezza pari a 4,05 metri, con un passo pari a 2,56 metri.

La zona più in alto della scocca è in grado di richiamare in maniera importante le forme, ma anche le proporzioni del modello 2020. In effetti, i designer del colosso tedesco hanno deciso di focalizzarsi in modo particolare sulla parte frontale e posteriore della vettura, dove si possono scoprire i nuovi gruppi ottici full Led, che traggono ispirazione alla sorella maggiore, ovvero la Volkswagen Golf.

Se la nuova Polo ti ha fatto innamorare, ma non hai la possibilità di acquistarla, prendi in considerazione l’idea di poterne noleggiare una a lungo termine, in questo modo riuscirai ad abbattere di molto i costi.

Gli interni della nuova Polo

All’interno dell’abitacolo lo stile scelto per la nuova generazione della Volkswagen Polo è decisamente semplice, non molto appariscente, ma in ogni caso con un ordine di tutto rispetto. Il volante viene realizzato in pelle, con dei comandi che servono a gestire in maniera ottimale gli assistenti alla guida.

Non c’è più la tradizionale strumentazione con l’uso delle lancette: l’allestimento di serie con cui viene venduta la VW Polo comprende il cruscotto digitale da 8 pollici, che si può ampliare anche fino a 10,25 pollici della versione con allestimento Digital Cockpit Pro.

Nel bel mezzo della plancia troviamo lo schermo, tipicamente touchscreen dedicato all’infotainment, che si presenta rivolto lievemente verso la persona che è alla guida, proposto in un gran numero di formati in base all’allestimento che viene scelto da parte della clientela.

I display di maggiori dimensioni, che possono essere da 8 oppure da 9,2 pollici, mettono a disposizione l’interfaccia di nuovissima generazione Mib3 che, mediante l’Online Connectivity Unit, che presenta un’eSim integrata, va a comprendere vari servizi dedicati all’aggiornamento e alla personalizzazione in streaming. Tra le più interessanti novità dobbiamo senz’altro mettere in evidenza il Climatronic, che si può avere solo su richiesta e che offre degli schermi touch, oltre che a dei cursori che consentono di modificare a piacimento la temperatura.

Rimandato ancora l’appuntamento con la svolta al 100% elettrica. Infatti, la nuova generazione della compatta del colosso tedesco, per ora, verrà lanciata sul mercato in tre versioni differenti, ovvero una da 80 cavalli, una da 95 cavalli e, infine, una da 110 cavalli, senza dimenticare quella a 90 cavalli alimentata a metano.

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I nuovi social network: chi sarà il prossimo Facebook?

La rivoluzione che ha condizionato la quotidianità di tutto il mondo negli ultimi anni è stata veramente massiccia e si potrebbe anche dire totalizzante. Non troppo tempo fa, sarebbe stato difficile se non impossibile ipotizzare un legame così stretto e forte tra la vita ordinaria, in ogni suo dettaglio, ed il mondo digitale.

Ormai qualsiasi aspetto, anche il più banale, di una normale giornata è profondamente connesso con il virtuale: a partire dalla vita privata fino a quella lavorativa. Il vero motore di questa rivoluzione sono senza dubbio stati i social network, con Facebook che è ormai da anni un simbolo di tutta la categoria. Certo ne esistono molti altri, a partire da quel WhatsApp ormai imprescindibile per la messaggistica istantanea, ma l’idea collegata al marchio Facebook è davvero omnicomprensiva.

La piattaforma in questione è però nata nel 2004, ed è stata il vero precursore di tutto il mondo di realtà virtuale nel quale oggi ci muoviamo. A partire da quell’anno, sono nate migliaia di altre app sullo stesso modello, con scopi anche ben precisi come per esempio tutti quegli appositi social network per fare web marketing. Ma quali sono i social media di nuova generazione che si candidano ad essere i nuovi Facebook?

Il nuovo Facebook: i migliori tre candidati e le caratteristiche

Partiamo da un importante presupposto: in questa analisi prendiamo in considerazione soltanto quei social media nati negli ultimi anni e che però potrebbero davvero, con il tempo, riuscire a ricevere il testimone dalla piattaforma fondata ad Harvard. Questo, per via del fatto che si inseriscono nella scia da esso tracciata.

È quindi un discorso relativo alle principali caratteristiche distintive di questi social, non ai trend di maggiore rilievo di questo 2020: un social come TikTok per esempio sta assolutamente spopolando a livello mondiale, ed ha ottenuto la copertina nel settore ormai da mesi, ma non può rientrare in questo elenco poiché a livello concettuale – e di conseguenza pratico – non è basato sulle stesse qualità e funzionalità.

Andiamo a vedere allora, seguendo i parametri appena descritti, quali possono essere i principali candidati a prendere il posto di Facebook in un futuro prossimo. Uno dei più importanti è di certo rappresentato dalla piattaforma Diaspora, che sembra seguire proprio il modello lanciato dal guru del settore ma andando a costituirne un’alternativa decentrata. Che cosa significa? Che questo social network è in realtà una piattaforma, costituita a sua volta da vari network differenti.

Proprio questa sua infrastruttura decentrata permette però a Diaspora di offrire una qualità ed un’attenzione molto elevate per quel che riguarda la protezione dei dati. Al momento, questo social vanta circa 50 mila utenti attivi: numeri certamente da migliorare per poter provare a competere con il colosso del settore.

Diverso e molto particolare il discorso relativo ad Ello, altro competitor che però ha deciso fin dalla sua fondazione – avvenuta nel 2012 – di puntare su una caratteristica distintiva molto rara al giorno d’oggi: la volontà di essere un social network totalmente privo di pubblicità. Al di là dell’aspetto collegato alla “noia” che gli utenti possono provare nel trovarsi di fronte continue inserzioni, questo ha delle conseguenze anche a livello pratico: Ello non permette infatti la trasmissione degli utenti per fini pubblicitari, e dunque rinuncia di fatto alle pubblicità personalizzate. Tuttavia a questa rivoluzionaria piattaforma sembrano mancare delle funzionalità di base presenti invece su Facebook, che dovrebbero essere implementate.

Completa questo podio Vero, applicazione esistente già dal 2015 che tuttavia è divenuta popolare solo in tempi più recenti, arrivando a superare i 3 milioni di utenti registrati. Questa è forse l’alternativa ad oggi più concreta a Facebook, sia in termini numerici che di funzionalità, ma c’è un grosso punto interrogativo relativo all’affluenza futura. Il motivo di tale crescita esponenziale infatti è stata la possibilità temporanea di sottoscrivere abbonamenti gratuiti a vita. Vero però è nato come social network a pagamento, ed è destinato a tornare tale. Una caratteristica che potrebbe anche rappresentare un limite molto importante.

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Marketing per studi legali: l’importanza dei social network

La strategia di comunicazione per un professionista deve essere sempre chiara in tutti i suoi aspetti. Per questo motivo è fondamentale mettere in atto tutte quelle possibilità per essere costantemente presenti anche su internet. La rete ha molte potenzialità che i professionisti possono sfruttare per ampliare il numero dei potenziali clienti interessati a determinati servizi. Anche uno studio legale può cercare di aumentare il numero dei clienti rivolgendosi al mondo della rete e lo può fare anche attraverso i social network. I social media oggi costituiscono uno strumento molto utilizzato da tantissimi utenti, che trascorrono diverse ore alla ricerca di informazioni online anche su queste piattaforme.

L’importanza dei social network per un professionista

Chi si rivolge agli esperti di marketing per uno studio legale, come il servizio offerto da PromozioneAvvocato.it, dovrebbe conoscere bene le enormi potenzialità della rete per la promozione e per la comunicazione. Infatti bisogna sapere che gli utenti possono arrivare a conoscere i servizi offerti da un professionista in differenti modi.

Sono numerosi i percorsi che gli utenti possono effettuare per soddisfare le loro necessità e per raggiungere facilmente i servizi offerti da un professionista, come un avvocato. I social network possono offrire questa opportunità, perché consentono di agire in modo diretto.

Inoltre il professionista può in modo semplice proporre i servizi che offre ad un pubblico molto ampio. Naturalmente alla base deve esserci una precisa strategia da portare avanti, perché non si può procedere in modo casuale.

Più elevata è la capacità di farsi conoscere dagli utenti di internet, magari sfruttando le possibilità di geolocalizzazione offerte dalla rete, maggiori saranno le opportunità per creare una comunicazione adeguata che può trasformarsi in un rapporto di tipo professionale.

Dopo la realizzazione di un sito internet, la presenza sui social network dovrebbe costituire un secondo passo fondamentale per un professionista.

I social network da usare per la promozione

Tra i social network che uno studio legale non può assolutamente trascurare c’è senza dubbio Facebook. Si tratta al momento della piattaforma social maggiormente utilizzata e per questo un professionista non può trascurare la sua presenza su questo social media.

Innanzitutto un professionista avvocato (ma questa è una regola che vale per qualsiasi professionista che vuole promuovere la propria attività anche attraverso internet) deve mettere a disposizione degli utenti una pagina personale di presentazione adeguata.

Si tratta di un vero e proprio profilo di tipo professionale, per il quale devi avere molta cura. In questa pagina devi cercare di fornire un’immagine molto precisa della tua attività, dal momento che il tuo profilo deve rassicurare gli utenti.

Devi essere consapevole anche della possibilità di utilizzare altri social network, come ad esempio LinkedIn. Si tratta di una piattaforma dedicata proprio a chi ha un’attività professionale o comunque un servizio online ottimo per coloro che vogliono avere un profilo a scopo lavorativo.

LinkedIn forse permetterà di raggiungere un numero più basso di utenti rispetto a quanto avviene attraverso Facebook, ma ti consente sicuramente di avere a che fare con un target più specifico, un pubblico di riferimento che potrebbe maggiormente essere alla ricerca di determinati servizi per rispondere alle necessità personali.

Ad esempio LinkedIn può essere la scelta giusta per un avvocato se il professionista si rivolge in particolare alle aziende o ad altri professionisti. Anche nel caso di LinkedIn bisognerebbe mettere in atto tutte le specifiche azioni per curare al meglio il profilo, anche nell’inserimento del curriculum personale.

In questo modo le persone che sono alla ricerca di un avvocato potranno entrare in contatto facilmente con un professionista e quest’ultimo può creare una vera e propria rete di contatti che può risultare utile per attuare una precisa strategia di marketing.

macchina laser

Macchine laser: cosa sono e i vantaggi

In un commercio online sempre più sviluppato, negli ultimi anni sta prendendo molto piede il campo della personalizzazione. Oggetti sempre più personalizzati, a misura di cliente, sono infatti tra i più desiderati. Già alcuni e-commerce permettevano ad esempio di acquistare T-Shirt di marca con stampe personalizzate: l’evoluzione dei grandi marchi negli ultimi anni invece ha portato alla personalizzazione di prodotti sempre più di nicchia.

Per fare un esempio Oakley, marchio specializzato negli occhiali da sole, permette da qualche tempo agli utenti di poter incidere sulle lenti o nelle aste un piccolo disegno o una sigla, per rendere unico il prodotto. La personalizzazione dunque è oggigiorno molto richiesta e le piccole e medie imprese si stanno attrezzando per fornire ai loro clienti questo servizio. Ciò si può fare nella maggior parte dei casi tramite l’incisione laser, effettuata da opportune macchine predisposte al taglio. Se siete desideri di avere più informazioni a riguardo e capire come acquistare una macchina laser online, continuate la lettura.

Cosa si può incidere con le macchine laser

L’incisione laser viene effettuata da delle macchine specifiche che grazie al CO2 ed un laser infrarosso riescono a bruciare con precisione le superfici, in modo tale da creare disegni. Alla base del funzionamento ci sta un progetto, realizzato tramite programmi di grafica, che trasmettono poi le informazioni allo strumento, il quale taglia il materiale. A seconda della potenza del laser e alla sua precisione è possibile tagliare diversi tipi di materiali, da quelli più malleabili a quelli più duri, come il ferro. Dunque a seconda del tipo di materiale occorrerà un diverso tipo di incisore. Online è possibile farsi un’idea degli utilizzi delle laser cut, dei prezzi e delle configurazioni. A seconda dei materiali che si vogliono incidere occorrerà scegliere un macchinario rispetto ad un altro, con costi iniziali e di manutenzione variabili.

Dove si comprano le macchine laser e quanto costano

Se si ha in programma di voler creare una serie di gadget personalizzati oppure si vuole cominciare ad offrire ai propri clienti un servizio di personalizzazione prodotto, allora è l’ora di valutare l’acquisto di una macchina laser. Se parliamo di lavorazioni una tantum, allora acquistare una macchina potrebbe essere meno conveniente che acquistare le customizzazioni da una ditta specializzata, che si occuperà del disegno, del taglio e della spedizione.

Se invece pensate di dover lavorare con le personalizzazioni oppure di creare gadget in serie per voi o per i vostri clienti, allora potete optare per l’acquisto di una macchina laser. I prezzi variano da 400/500€ per le più economiche, fino alle 3000€ euro per quelle più avanzate. Per tagli professionali su materiali come ferro o vetro, occorreranno macchine professionali che costano decine di migliaia di euro. Basterà sfogliare siti web specializzati nella vendita di macchine laser online per farsi un’idea più dettagliata su funzionalità e costi.

inchiostri cartucce

Le stampanti e i consumabili: come bisogna scegliere?

La sostituzione dei consumabili per le stampanti pone sempre diversi interrogativi, tanto in termini di costo quanto in ragione del livello qualitativo o delle performance assicurate dalle periferiche.

I consumabili per le stampanti: tutti i tipi disponibili

Le periferiche di stampa laser, a getto d’inchiostro o ad aghi – per quanto possano sembrare superate, in alcuni ambiti sono ancora utilizzate regolarmente – implicano l’acquisto regolare di toner e cartucce, proprio perché a cadenza regolare questi consumabili si esauriscono. Tuttavia, scegliere di acquistare gli inchiostri per le cartucce ricaricabili per le stampanti Epson oppure dei toner originali, è una questione che implica tutta una serie di considerazioni ben precise, tenendo conto per esempio della convenienza, o ancora, dell’affidabilità e della qualità assicurate dai rispettivi prodotti.

Non bisogna del resto dimenticarsi di considerare attentamente quelle che sono le peculiarità di ogni consumabile: i toner per le stampanti laser, ad esempio, hanno indubbiamente un prezzo di acquisto che risulta essere sensibilmente superiore rispetto a quello di una semplice cartuccia di inchiostro nero. Però, allo stesso momento, non si può negare il fatto che questo consumabile ha una durata nettamente più lunga rispetto ad una cartuccia per una macchina inkjet, e questo aspetto non si può non considerare attentamente, anche in termini di quantità di pagine stampate e di autonomia di stampa.

La domanda, in questo senso, può quindi essere incentrata sulla tipologia di consumabile che si potrebbe preferire comprare: a questo proposito, potrebbe essere meglio scegliere un prodotto originale, oppure, uno compatibile o uno rigenerato? Ad un quesito di questo genere si può rispondere in modo differente, anche a seconda delle proprie esigenze o preferenze: ma in ogni caso, è sempre bene fare una valutazione puntuale dei punti a favore – o a sfavore – di un certo genere di scelta rispetto ad un altro.

Le cartucce originali sono sempre la scelta ideale?

Se voleste assolutamente utilizzare la vostra periferica di stampa senza alcun tipo di problema, fosse anche teorico – come per esempio un eventuale mancato riconoscimento del consumabile da parte del device – allora probabilmente potreste pensare che le cartucce originali rappresentino sempre e comunque la migliore scelta da fare per i vostri acquisti. Progettate e prodotte direttamente dallo stesso fornitore della periferica di stampa, pensate per assicurare in questo senso un servizio di alta qualità e sempre affidabile, queste cartucce sono spesso preferite da coloro i quali non vogliono nemmeno immaginare di avere dei problemi di compatibilità tra consumabile e hardware.

In caso di malfunzionamenti, d’altro canto, la garanzia di assenza di difetti di fabbricazione assicura la sostituzione del consumabile senza troppe difficoltà: ed anche questo aspetto gioca un ruolo importante, nella scelta delle cartucce o dei toner da utilizzare per le apparecchiature di stampa in ufficio. La riproduzione fedele dei colori – assicurata da inchiostri o polveri di alta qualità – è spesso un’altra motivazione in base alla quale si decide di acquistare un prodotto consumabile originale anziché uno compatibile o rigenerato, soprattutto in ambito professionale: tuttavia, anche la differenza in termini di costo è un argomento che non può non essere considerato attentamente.

I consumabili rigenerati o consumabili: quali sono i migliori?

Gli utenti che non hanno esigenze particolarmente elevati in termini di riproduzione cromatica assolutamente perfetta o, ancora, che sono pronti a sacrificare una seppure quasi impercettibile differenza in termini qualitativi della stampa in nome di una maggiore convenienza, spesso, potrebbero scegliere di comprare dei consumabili compatibili o rigenerati per le proprie stampanti. La prima tipologia di cartucce e toner si contraddistingue per assicurare un buon compromesso tra qualità e prezzo: questi consumabili prodotti da terze parti, solitamente, andrebbero scelti valutando bene le garanzie offerte dai singoli brand relativamente ad eventuali difficoltà nel riconoscimento della cartuccia dalla periferica di stampa.

I toner e le cartucce rigenerati, invece, sono spesso una soluzione ecologica e conveniente per mantenere stampanti laser e inkjet perfettamente funzionanti: anche in questo caso, è importante scegliere un fornitore che possa offrire delle garanzie di un certo tipo circa l’effettiva usabilità di questi prodotti sulle vostre periferiche di stampa.