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Cos’è il CBD: storia, caratteristiche chimiche, effetti

Cos’è il CBD: storia, caratteristiche chimiche, effetti

Di cannabis si parla tanto e non potrebbe essere altrimenti. La pianta in questione, infatti, fa parte della vita dell’uomo da tempo immemore. Enumerarne le caratteristiche vuol dire, per forza di cose, chiamare in causa anche i suoi principi attivi, tra cui il CBD. Scopriamo di cosa si tratta e quali sono le sue peculiarità.

CBD: la storia

Di CBD oggi si discute molto sia a livello scientifico, sia per quanto riguarda il suo successo commerciale. Per rendersi conto in particolare di quest’ultimo aspetto, basta fare un giro per le strade delle nostre città e accorgersi dei numerosi hemp shop presenti, realtà che, a loro volta, si rivolgono ad aziende che commercializzano olio cbd ingrosso e altri prodotti a base di cbd.

A questo punto, è naturale chiedersi cosa ci sia stato prima dell’e-commerce, dell’appena citato settore del cbd ingrosso e dei numerosi lavori scientifici che vedono protagonista il cannabidiolo.

L’isolamento del principio attivo, ovviamente! Tutto è cominciato all’inizio degli anni ‘40 del secolo scorso grazie al chimico Roger Adams e alla sua equipe. Fautori del primo isolamento e della prima sintesi del cannabidiolo ottennero, proprio grazie a questa impresa scientifica, un brevetto che ha cambiato la storia della pianta di cannabis e della botanica in generale.

Per amor di precisione è il caso di ricordare che Adams si impegnò anche per isolare il THC, ma non ci riuscì. Ai suoi lavori scientifici si devono alcuni processi di alterazione delle strutture molecolari del CBD e di altri fitocannabinoidi.

A isolare il THC per la prima volta è stato invece il biologo e chimico israeliano Raphael Mechoulam (autore, tra l’altro, di uno dei trattati scientifici più rilevanti sul cannabidiolo, ossia il libro CBD: What does the Science Say?). La svolta è avvenuta nel 1964 presso l’Università Ebraica di Gerusalemme. In quell’anno, sono state di fatto confermate, tramite uno spettrometro, alcune intuizioni di Adams e della sua equipe.

Caratteristiche chimiche

Cosa dire delle caratteristiche chimiche del CBD? Prima di tutto che questo fitocannabinoide e il THC hanno in comune la medesima formula bruta. Conosciuta anche come formula grezza, è una tipologia di formula chimica che fornisce all’osservatore tutte le informazioni sia sul numero, sia sulle peculiarità chimiche degli atomi di un determinato composto.

Doveroso è rammentare che secondo diversi studi il CBD può essere annoverato nell’elenco degli isomeri del THC.

Effetti

Gli effetti del CBD sono il motivo principale della sua fama. Tra i principali è il caso di ricordare quelli sull’ansia. Diversi lavori scientifici svolti a livello internazionale hanno portato alla luce la capacità del cannabidiolo di agire a livello delle aree del cervello a loro volta in grado di modulare le risposte emotive.

Questo si traduce in una riduzione degli stati di eccitazione neuronale e in una risposta più controllata alle situazioni di ansia.

Il CBD è altresì capace di inibire la degradazione da parte dell’organismo dell’anandamide, un endocannabinoide prodotto dal corpo umano. Questo aspetto è fondamentale in quanto, grazie ad esso, chi utilizza il cannabidiolo ha la possibilità, in alcuni casi, di apprezzare una minor percezione del dolore.

In grado di attivare i recettori serotoninergici, il cannabidiolo è considerato un valido antidepressivo naturale. Quando lo si chiama in causa, non si può non ricordare che, sempre grazie alla recente ricerca, è stato scoperto il suo ruolo chiave nella creazione di connessioni cerebrali a livello dell’ippocampo, un’area del cervello importantissima essendo collegata ai meccanismi della memoria.

Quando si parla di CBD, si sottolinea spesso il suo non essere psicoattivo (a differenza del THC). Vero, e c’è molto di più. Il fitocannabinoide a cui stiamo dedicando queste righe è infatti in grado di inibire gli effetti del già citato THC, questo grazie alla sua capacità di interagire con il recettore CB1 del sistema endocannabinoide.

È bene ricorda che oggi giorno il cannabidiolo non è un ingrediente di consumo in tutta Europa. È possibile trovare maggiori informazioni dal punto di vista delle diverse regolamentazioni alimentari del cannabidiolo di ogni singolo paese al seguente link.

divano

Come scegliere il colore e la fantasia del divano

Scegliere il colore o la fantasia del divano non è una scelta facile, si tratta di una parte di arredamento della casa fondamentale, è protagonista della casa. Qui ci si rilassa dopo una lunga giornata di lavoro, si accolgono gli amici e i familiari e spesso si mangia anche quando si è troppo pigri per stare a tavola, ma attenzione alle macchie!

In fase di scelta del colore del divano bisogna tener presente lo stile che si ha in casa oltre al proprio gusto personale in fatto di colori e texture. Sicuramente il colore e la fantasia non sono l’unica cosa da scegliere in un divano, anche la sua forma, il materiale e la grandezza.

Ma in questo articolo vogliamo soffermarci sulla scelta del colore e della fantasia. Vediamo perciò tutti i passaggi per sceglierli.

1- Stile di casa

Come anticipato, lo stile della casa deve essere tenuto in considerazione quando si sceglie il colore del proprio divano. Ogni stile ha un gruppo di colori che lo caratterizzano.

Ad esempio uno stile moderno prediligerò divani monocromatici (bianco-nero-rosso o grigio) mentre, uno stile più vintage o industriale punterà su colori molto più scuri come il marrone, il bordeaux o il giallo senape e senza dimenticare il nero, oltre che materiale differenti, come la pelle o ecopelle.

Uno stile molto inglese o shabby chic invece, vedrà da protagonista i divani a fiori, un must have per chi in casa ha questo stile e soprattutto sono tornati moto di moda dall’anno scorso.

2- Abbinamento con le pareti di casa

In seguito, bisognerà prestare attenzione anche al colore delle pareti della stanza in cui verrà posizionato il nuovo divano.

Certamente alle pareti si può cambiare colore molto più facilmente che ad un divano, però sicuramente non è uno di quei lavori che si fa così sovente all’interno di una casa.

Se si hanno e pareti bianche o di un unico colore molto chiaro, sarà facile abbinare ogni tipo di colore e fantasia, se invece le pareti sono rivestite da carta da parati o da più di un colore, il divano dovrà abbinarsi molto bene ad esso per evitare un effetto confusionario.

3- Luminosità della stanza

Un altro aspetto da considerare quando si sceglie il colore del divano è la luminosità di una stanza.

Se si ha un salotto o una zona living molto luminosa, per contrastare si può scegliere un divano dai colori più scuri, ma se la luce e una stanza ben luminosa è ciò che volete mantenere come effetto finale, allora potete optare per un divano chiaro, quasi tono su tono, in questo modo la stanza apparirà più grande e certamente molto luminosa.

4- Colori freddi o chiari

La scelta più verterà su colori freddi o caldi. Per un ambiente moderno e fresco i colori freddi sono l’ideale, come il blu e il verde.

Mentre, per un ambiente più accogliente i colori caldi sono l’ideale: giallo, arancione e rosso. Il tutto arricchito da cuscini e plaid in abbinamento per un effetto ancora più avvolgente e ospitale.

5-Fantasie floreali e geometriche

Passiamo infine, alla scelta della fantasia.

Fino ad ora abbiamo parlato di divani o scelte monocromatiche, ma con il divano ci si può sbizzarrire e renderlo protagonista della stanza con fantasie floreali o geometriche.

Come dicevamo poco più sopra il divano a fiori rende la stanza molto romantica e pittoresca.

Mentre, le fantasie geometriche sono più adatte a divani in living moderni, Righe, rombi, cerchi e quadrati, disegnate in contrasto al fondo a tinta unita.

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Le migliori soluzioni per una cassaforte bloccata

Se hai una cassaforte probabilmente hai qualcosa di valore da mettere al suo interno. Che sia un cimelio di famiglia, un ricordo, dei documenti importanti, dei segreti da tenere lontani da occhi indiscreti o un mucchio di soldi, sarebbe un peccato se per un malfunzionamento del meccanismo foste voi stessi a non avere più accesso all’interno della cassaforte. Purtroppo questa è una cosa che capita di continuo. La sensazione di non poter raggiungere qualcosa di necessario, importante o anche solo di valore emotivo può essere davvero molto frustrante, per questo abbiamo deciso di creare questa guida per aiutare tutte le persone che si trovano in questa situazione.

La maggior parte delle casseforti è vittima del tempo, dell’usura e spesso anche del poco utilizzo. A questo aggiungiamo che non tutti questi meccanismi sono fatti bene, spesso materiali scadenti offrono prestazioni molto scadenti. Fortunatamente, se ti si è bloccata una cassaforte ci sono molti metodi che si possono provare. Certo il modo migliore è sicuramente quello di chiamare un fabbrobilano24h. Ma ecco intanto alcuni consigli per provare a risolvere le cose autonomamente.

Come aprire una cassaforte bloccata da soli

Purtroppo non è facilissimo dare una linea guida che funzioni bene con tutte le casseforti. Ognuna di essere è unica, ci sono molti meccanismi, tipi di serrature diverse, poi ci sono quelle incassate al muro, quelle digitali, insomma è un settore molto variegato. Il primo consiglio che possiamo dare, dunque, è quello di individuare il problema. Si tratta di una chiave spezzata all’interno? Ci si può munire di pinzette e provare a tirarla fuori, magari utilizzando un ferro da cucito a uncinetto, uno degli strumenti migliori per queste cose.

Se invece è una cassaforte a combinazione bisogna capire se si è rotto il meccanismo interno, se qualcosa blocca l’uscita, se c’è stata una malformazione. Una volta capita la causa potrete agire di conseguenza utilizzando ad esempio un flex, una fiamma ossidrica, un piede di porco, tutto ciò che serve per raggiungere l’interno. Se invece non volete danneggiare la cassaforte o volete evitare che l’interno subisca dei danni, purtroppo le opzioni diventano davvero poche. La maggior parte delle soluzioni casalinghe prevede quantomeno l’uso di forza, il fuoco o lame rotanti. Per eseguire un’operazione accurata bisogna per forza di cose rivolgersi ad un professionista che, dotato del giusto grimaldello o altri strumenti, possa aprire la cassaforte senza mettere in pericolo il contenuto. Ecco dunque tutti i vantaggi che ci sono nel rivolgersi ad un fabbro esperto per questo tipo di lavori.

Perchè far aprire la cassaforte da un fabbro

Come accennato, rivolgersi ad un fabbro è sicuramente la soluzione migliore e più efficace. Molti potrebbero essere scettici, magari bisogna fissare un appuntamento e chissà quando si potrà avere di nuovo accesso ai propri averi bloccati dentro la cassaforte. In realtà fortunatamente non è così. La maggior parte dei fabbri, infatti, offre un servizio di pronto intervento tempestivo e veloce, anche nel cuore della notte. Ci sono tantissimi esperti che si possono chiamare nel caso di necessità per sbloccare una cassaforte bloccata, ma anche eventualmente una porta, una finestra, una tapparella e molto altro ancora.

Ovviamente, poi, un fabbro è disposto non soltanto della tecnica e dell’esperienza necessaria per effettuare lavori del genere, ma è dotato anche di tutti gli attrezzi del mestiere, alcuni dei quali non è facilissimo trovare nei negozi e nelle ferramenta. Per aprire una cassaforte bloccata, in conclusione, chiamate il vostro fabbro di fiducia o cercatene uno in zona, sicuramente non ve ne pentirete.

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Nuova Volkswagen Polo, tutto quello che devi sapere sul gioiellino tedesco

Volkswagen ha scelto di dare una bella rinfrescata al suo modello Polo GTI: si tratta della variante al top di gamma in relazione alla generazione numero sei. La versione sportiva si può considerare come il gioiellino principale del colosso tedesco all’interno di un segmento ben preciso, ovvero quello delle compatte di ridotte dimensioni.

Con questa nuova vettura, il marchio tedesco va a modificare i concetti basici della categoria, visto che si tratta di un modello ad elevate prestazioni, offrendo anche un importante livello di dotazioni in tema di tecnologia e di dettagli sportivi. Non da ultimo, c’è da sottolineare anche la presenza del propulsore 2.0 TSI turbo benzina, sviluppando una potenza pari a 207 cavalli.

Durante i 45 anni dal lancio sul mercato della prima generazione, la VW Polo è stata in grado di affascinare un gran numero di giovani appassionati e amanti delle quattro ruote. Sono stati più di 18 i milioni di esemplari che sono stati prodotti, con la compatta tedesca che ha avuto un successo veramente impressionante sul mercato.

Per quanto riguarda il 2021, il marchio di Wolfsburg prosegue nello sviluppo della vettura, fino ad arrivare alla sesta generazione, introducendo una grande gamma di aggiornamenti, con l’intento di ottenere una vettura decisamente più dinamica e anche più affascinante per tutti coloro che sono alla ricerca di un’auto compatta, ma decisamente tecnologica.

Le caratteristiche

La nuova Volkswagen Polo si caratterizza per essere stata sviluppata a partire dalla piattaforma Mqb Ao. Le misure esterne sono quelle del passato, con una lunghezza pari a 4,05 metri, con un passo pari a 2,56 metri.

La zona più in alto della scocca è in grado di richiamare in maniera importante le forme, ma anche le proporzioni del modello 2020. In effetti, i designer del colosso tedesco hanno deciso di focalizzarsi in modo particolare sulla parte frontale e posteriore della vettura, dove si possono scoprire i nuovi gruppi ottici full Led, che traggono ispirazione alla sorella maggiore, ovvero la Volkswagen Golf.

Se la nuova Polo ti ha fatto innamorare, ma non hai la possibilità di acquistarla, prendi in considerazione l’idea di poterne noleggiare una a lungo termine, in questo modo riuscirai ad abbattere di molto i costi.

Gli interni della nuova Polo

All’interno dell’abitacolo lo stile scelto per la nuova generazione della Volkswagen Polo è decisamente semplice, non molto appariscente, ma in ogni caso con un ordine di tutto rispetto. Il volante viene realizzato in pelle, con dei comandi che servono a gestire in maniera ottimale gli assistenti alla guida.

Non c’è più la tradizionale strumentazione con l’uso delle lancette: l’allestimento di serie con cui viene venduta la VW Polo comprende il cruscotto digitale da 8 pollici, che si può ampliare anche fino a 10,25 pollici della versione con allestimento Digital Cockpit Pro.

Nel bel mezzo della plancia troviamo lo schermo, tipicamente touchscreen dedicato all’infotainment, che si presenta rivolto lievemente verso la persona che è alla guida, proposto in un gran numero di formati in base all’allestimento che viene scelto da parte della clientela.

I display di maggiori dimensioni, che possono essere da 8 oppure da 9,2 pollici, mettono a disposizione l’interfaccia di nuovissima generazione Mib3 che, mediante l’Online Connectivity Unit, che presenta un’eSim integrata, va a comprendere vari servizi dedicati all’aggiornamento e alla personalizzazione in streaming. Tra le più interessanti novità dobbiamo senz’altro mettere in evidenza il Climatronic, che si può avere solo su richiesta e che offre degli schermi touch, oltre che a dei cursori che consentono di modificare a piacimento la temperatura.

Rimandato ancora l’appuntamento con la svolta al 100% elettrica. Infatti, la nuova generazione della compatta del colosso tedesco, per ora, verrà lanciata sul mercato in tre versioni differenti, ovvero una da 80 cavalli, una da 95 cavalli e, infine, una da 110 cavalli, senza dimenticare quella a 90 cavalli alimentata a metano.

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Vita da studente fuorisede, quello che devi sapere prima di iscriverti a qualsiasi facoltà

Scegliere fin da giovanissimi il proprio percorso di studi non è affatto semplice. Non tutti hanno ben chiara infatti quella che sarà la propria vocazione ma, nonostante le difficoltà, si cerca sempre di individuare il miglior percorso possibile basandosi sulle proprie preferenze e sulle proprie predisposizioni.

Critico è soprattutto il momento di scegliere la propria carriera universitaria. Molte volte si tratta di percorsi perfettamente in linea con i propri studi passati, altre volte si decide invece di intraprendere strade completamente differenti.

A prescindere da questa scelta, spesso si è costretti per motivi imprescindibili a valutare facoltà situate in altre città o addirittura in regioni diverse dalla propria, impegnandosi in continui spostamenti o eventualmente in trasferimenti temporanei fuori sede.

Se l’università prescelta è in una città non esageratamente distante infatti si è costretti a una vita da pendolari, ma si può evitare la spesa di un trasferimento definitivo. Altre volte però la sede universitaria è davvero troppo lontana per essere raggiunta ogni giorno e questo obbliga di fatto a traslocare, almeno per la durata della propria vita universitaria.

Quali sono gli aspetti da considerare in questi casi?

Valutare la stessa facoltà in diverse città o regioni

È vero, spesso non ci sono alternative se non quella del trasferimento. Bisogna anche considerare però che molto spesso i medesimi percorsi di studio sono presenti in università diverse, poste in differenti città o regioni d’Italia. In questi casi si ha modo di scegliere la destinazione che più conviene, facendo una selezione basata su un mix di criteri oggettivi e di preferenze personali.

Da un lato si potrebbe cercare di capire, ad esempio, quale università tra quelle selezionate sia la migliore a livello di qualità o fama: alcune strutture sono sicuramente più conosciute di altre e per diversi motivi hanno guadagnato negli anni un prestigio maggiore.

Un altro elemento da considerare potrebbe essere lo stile di vita degli studenti nelle varie località. Ad alcuni potrebbero infatti piacere le città vivaci e piene di vita, per altri vanno bene invece location più tranquille e meno caotiche.

Infine, ci sono anche da considerare i mezzi di trasporto e la facilità di spostamento. Uno studente fuorisede infatti di solito torna spesso a casa e se per raggiungere la propria abitazione originaria può contare su mezzi pubblici particolarmente efficienti per lui sarà un enorme vantaggio, anche dal punto di vista economico.

Valutare i costi delle università e degli affitti

Un’altra variabile assolutamente non trascurabile sono i costi da sostenere per la carriera universitaria. Non tutti gli studenti hanno la fortuna di essere finanziati dalle famiglie, né riescono a lavorare durante l’università conciliando efficientemente studio e impegni di lavoro. A tal proposito quando necessario, come scritto anche dal sig. Germanò, responsabile di Prestitimag.it, è possibile ottenere dei piccoli prestiti per studenti (quindi se non hai busta paga o se non lavori) rapidamente per far fronte alle spese universitarie.

A prescindere dalla propria situazione finanziaria personale e familiare, è comunque sempre bene valutare le varie opzioni anche in relazione ai costi dei diversi istituti: esistono università pubbliche relativamente economiche, piuttosto che strutture private sicuramente molto più costose.

La retta universitaria non è però l’unica variabile da considerare. A questa, per gli studenti fuori sede, va ad aggiungersi il costo dell’affitto per un appartamento: anche in questo caso possono esserci notevoli differenze nei prezzi a seconda della località prescelta e delle diverse soluzioni di affitto.

Inoltre, molti studenti per abbattere i costi decidono di condividere un appartamento, mentre chi può permetterselo invece affitta un posto dove stare per conto proprio, più o meno ampio in base alle proprie disponibilità.

Sono quindi varie le considerazioni che si devono fare per uno studente fuorisede. Come sempre non esistono consigli validi per tutti, ma le scelte vanno ponderate sulla base dei propri gusti, delle proprie preferenze e delle proprie possibilità finanziarie.

sicurezza casa

Cosa fare se si rimane chiusi fuori casa

Rimanere chiusi fuori di casa può essere davvero un gran problema: normalmente, infatti, già solo il fatto di non riuscire ad aprire la porta di casa può essere una gran seccatura, soprattutto se si ha fretta; ma in certe circostanze può essere davvero pericoloso! Smarrire le chiavi di casa, dimenticarle da qualche parte oppure avere problemi ad aprire la porta a tarda sera, magari dopo una serata con gli amici, può costringerti a passare la notte in macchina, con tutti i pericoli che ne conseguono, oppure a dover prendere una stanza in un hotel.

In situazioni di emergenza, quando si deve risolvere il problema rapidamente, è sempre meglio chiamare un fabbro notturno per un pronto intervento di apertura porte Torino: solitamente, infatti, si possono trovare dei professionisti che ti faranno rientrare in casa a qualsiasi ora e senza spendere troppo. Se invece si ha a disposizione del tempo, non si ha fretta e non si è in pericolo, si possono provare diverse soluzioni per aprire la porta di ingresso della tua abitazione.

Perché la porta non si apre?

Il primo passo è capire il motivo per cui la porta non si apre: se hai smarrito le chiavi oppure le hai dimenticate e non hai mai fatto delle chiavi di riserva, allora potresti cercare un accesso alternativo per entrare in casa e risolvere la situazione. Ma non rischiare cercando di arrampicarti o facendo altre acrobazie: anche entrando in casa, infatti, c’è la possibilità che tu abbia comunque bisogno di chiamare un fabbro per cambiare la serratura. Anche se ritrovassi le chiavi, copiare un mazzo di chiavi è, di solito, un procedimento estremamente semplice e rapido!

Se invece la chiave non gira nella serratura, oppure è rimasta incastrata e non riesci più a farla uscire, allora puoi provare a rimediare in diversi modi. Presta sempre attenzione a non danneggiare la serratura e, soprattutto, tieniti pronto a chiamare un professionista per aiutarti, perché non è affatto detto che questi metodi funzionino per tutti i tipi di serratura.

Utilizzare un lubrificante spray

La prima soluzione da provare è davvero semplice: provate a sbloccare la serratura utilizzando un lubrificante spray. Molto spesso, a causare il blocco della chiave, è semplicemente un inceppamento dovuto all’usura della serratura oppure a dei corpi estranei che, una volta penetrati all’interno, ne impediscono il normale funzionamento. Se non avete del lubrificante a disposizione provate a chiederlo in prestito ai vicini di casa: di solito si può trovare abbastanza facilmente in tutte le case.

Muovete la chiave

Se non avete a disposizione del lubrificante, oppure se lo avete utilizzato ma non ha risolto il problema, dovrete provare a muovere la chiave, magari forzandola un po’. Alle volte, infatti, può capitare che la chiave non riesca ad entrare correttamente all’interno della serratura o che alcune delle sue componenti non funzionino come dovrebbero: in casi come questi uscire e rientrare la chiave, provare a girare la chiave varie volte oppure inserire la chiave lentamente, cercando di aprire la porta durante l’inserimento può risolvere la situazione. Fate attenzione, mentre fate questi tentativi, a non utilizzare troppa forza: se la chiave si dovesse spezzare i vostri problemi aumenterebbero.

Raffreddare la chiave

Se la chiave o la serratura sono stati esposti recentemente ad una forte fonte di calore, allora il problema potrebbe essere dovuto alla dilatazione termica. È molto raro succeda, quindi non fate troppo affidamento su questo metodo, ma provate a raffreddare la chiave e la serratura e ad aspettare. Come già detto è molto improbabile che funzioni, ma se non vi pesa attendere, provare questo metodo non vi costerà assolutamente nulla.

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Approcciare al mondo del trading: i consigli per investire consapevolmente da neofiti

Complice la forte perdita di appeal del settore immobiliare, causata in primis dall’elevata tassazione sulle case non adibite a residenza principale, oltre al significativo aumento del rischio locativo, negli ultimi quindici anni la modalità d’investimento prediletta dagli italiani è, senza alcun dubbio, quella inerente al mondo finanziario.

In questo segmento, a differenza del “mattone”, è possibile investire senza impiegare una somma significativa: spesso, infatti, si può approcciare a questo mondo con una somma modesta. Anzi, a detta di alcuni, quando ci si affaccia per la prima volta nel mondo finanziario, sarebbe buona norma, anche se si disponesse di somme ingenti, investire una cifra contenuta.

Prima di investire, è buona norma avere ben chiari i propri obiettivi e il tempo nel quale realizzarli

Ogni risparmiatore, infatti, dovrebbe capire come si impara a investire i propri soldi nel mondo finanziario, al fine di operare in quest’ambito consapevolmente. In finanza, d’altro canto, l’improvvisazione paga solo di rado: i “maghi” della finanza, come la storia insegna, hanno vita breve. Chi riesce ad ottenere risultati, invece, è perché opera con cognizione di causa e dedica una piccola parte del proprio tempo quotidiano ai propri risparmi.

Il primo passo indispensabile, in tal senso, è avere ben chiari quali siano i propri obiettivi di investimento, tradotto in parole semplici “le aspettative di rendimento”, e in quale orizzonte temporale raggiungerli. In questo caso, è bene ricordare un concetto cardine della finanza: elevate aspettative di rendimento, implicano l’accettazione da parte dell’investitore di un rischio maggiore.

Ogni asset, come noto, fa storia a sé: il comparto obbligazionario, ad esempio, è di norma meno rischioso rispetto a quello azionario, anche se alcuni settori dello stesso, come l’High Yield, non possono essere certo derubricati alla sezione “basso rischio”. Oltre agli obiettivi, di conseguenza, chi si affaccia per la prima volta ai mercati deve tenere ben presente che tipologia di rischio assumersi.

Nell’attuale contesto, con i titoli “free-risk” che non rendono alcunché e il trend è destinato a proseguire ancora a lungo, è indispensabile accettare un po’ di rischio, anche minimo, per vedere rivalutati i propri soldi. Grazie ad Internet, oltretutto, è possibile approcciare al mondo finanziario ed imparare i segreti per investire in rete grazie al trading online, un fenomeno, quest’ultimo, che aumenta costantemente col passare del tempo.

Come imparare a fare trading grazie alla rete telematica

La rete, infatti, offre, spesso gratuitamente, dei corsi di trading ai quali chiunque, grazie all’utilizzo di una terminologia semplice e di facile comprensione, può accedere ad operare nel mondo del trading online in maniera maggiormente consapevole. In tal senso, il primo step è costituito dalla scelta di un broker serio ed affidabile, che sia in grado di offrire un servizio trasparente e sicuro.

Anche il mondo finanziario, così come qualsiasi altro settore, è esposto alle bufale via web: diffidare sempre, senza alcun tentennamento, di chi paventa la possibilità di ottenere alti rendimenti senza dover sopportare alcun rischio. I portali professionali, infatti, mettono in guardia gli utenti sugli eventuali rischi da sopportare quando si fa trading, che resta, comunque, un mondo ricco di opportunità.

Grazie ad Internet, infatti, i risparmiatori hanno la possibilità di investire in un numero ampio di asset finanziari, alcuni dei quali, oltretutto, accessibili solo tramite la grande rete telematica. E’ il caso, ad esempio, del Forex e delle Criptovalute, che devono la loro popolarità, sempre più elevata col passare del tempo, grazie al web.

Questa pluralità di opportunità, ben si abbina con un concetto cardine della cultura finanziaria: la diversificazione. I neofiti del trading online, infatti, devono essere consci che investire in un unico asset, peggio ancora in titoli di un unico emittente, espone l’utente ad un maggiore rischio settoriale o di credito: investire in un ampio numero di titoli e asset, invece, consente di mitigare al meglio il concetto di rischio.

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I nuovi social network: chi sarà il prossimo Facebook?

La rivoluzione che ha condizionato la quotidianità di tutto il mondo negli ultimi anni è stata veramente massiccia e si potrebbe anche dire totalizzante. Non troppo tempo fa, sarebbe stato difficile se non impossibile ipotizzare un legame così stretto e forte tra la vita ordinaria, in ogni suo dettaglio, ed il mondo digitale.

Ormai qualsiasi aspetto, anche il più banale, di una normale giornata è profondamente connesso con il virtuale: a partire dalla vita privata fino a quella lavorativa. Il vero motore di questa rivoluzione sono senza dubbio stati i social network, con Facebook che è ormai da anni un simbolo di tutta la categoria. Certo ne esistono molti altri, a partire da quel WhatsApp ormai imprescindibile per la messaggistica istantanea, ma l’idea collegata al marchio Facebook è davvero omnicomprensiva.

La piattaforma in questione è però nata nel 2004, ed è stata il vero precursore di tutto il mondo di realtà virtuale nel quale oggi ci muoviamo. A partire da quell’anno, sono nate migliaia di altre app sullo stesso modello, con scopi anche ben precisi come per esempio tutti quegli appositi social network per fare web marketing. Ma quali sono i social media di nuova generazione che si candidano ad essere i nuovi Facebook?

Il nuovo Facebook: i migliori tre candidati e le caratteristiche

Partiamo da un importante presupposto: in questa analisi prendiamo in considerazione soltanto quei social media nati negli ultimi anni e che però potrebbero davvero, con il tempo, riuscire a ricevere il testimone dalla piattaforma fondata ad Harvard. Questo, per via del fatto che si inseriscono nella scia da esso tracciata.

È quindi un discorso relativo alle principali caratteristiche distintive di questi social, non ai trend di maggiore rilievo di questo 2020: un social come TikTok per esempio sta assolutamente spopolando a livello mondiale, ed ha ottenuto la copertina nel settore ormai da mesi, ma non può rientrare in questo elenco poiché a livello concettuale – e di conseguenza pratico – non è basato sulle stesse qualità e funzionalità.

Andiamo a vedere allora, seguendo i parametri appena descritti, quali possono essere i principali candidati a prendere il posto di Facebook in un futuro prossimo. Uno dei più importanti è di certo rappresentato dalla piattaforma Diaspora, che sembra seguire proprio il modello lanciato dal guru del settore ma andando a costituirne un’alternativa decentrata. Che cosa significa? Che questo social network è in realtà una piattaforma, costituita a sua volta da vari network differenti.

Proprio questa sua infrastruttura decentrata permette però a Diaspora di offrire una qualità ed un’attenzione molto elevate per quel che riguarda la protezione dei dati. Al momento, questo social vanta circa 50 mila utenti attivi: numeri certamente da migliorare per poter provare a competere con il colosso del settore.

Diverso e molto particolare il discorso relativo ad Ello, altro competitor che però ha deciso fin dalla sua fondazione – avvenuta nel 2012 – di puntare su una caratteristica distintiva molto rara al giorno d’oggi: la volontà di essere un social network totalmente privo di pubblicità. Al di là dell’aspetto collegato alla “noia” che gli utenti possono provare nel trovarsi di fronte continue inserzioni, questo ha delle conseguenze anche a livello pratico: Ello non permette infatti la trasmissione degli utenti per fini pubblicitari, e dunque rinuncia di fatto alle pubblicità personalizzate. Tuttavia a questa rivoluzionaria piattaforma sembrano mancare delle funzionalità di base presenti invece su Facebook, che dovrebbero essere implementate.

Completa questo podio Vero, applicazione esistente già dal 2015 che tuttavia è divenuta popolare solo in tempi più recenti, arrivando a superare i 3 milioni di utenti registrati. Questa è forse l’alternativa ad oggi più concreta a Facebook, sia in termini numerici che di funzionalità, ma c’è un grosso punto interrogativo relativo all’affluenza futura. Il motivo di tale crescita esponenziale infatti è stata la possibilità temporanea di sottoscrivere abbonamenti gratuiti a vita. Vero però è nato come social network a pagamento, ed è destinato a tornare tale. Una caratteristica che potrebbe anche rappresentare un limite molto importante.

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Marketing per studi legali: l’importanza dei social network

La strategia di comunicazione per un professionista deve essere sempre chiara in tutti i suoi aspetti. Per questo motivo è fondamentale mettere in atto tutte quelle possibilità per essere costantemente presenti anche su internet. La rete ha molte potenzialità che i professionisti possono sfruttare per ampliare il numero dei potenziali clienti interessati a determinati servizi. Anche uno studio legale può cercare di aumentare il numero dei clienti rivolgendosi al mondo della rete e lo può fare anche attraverso i social network. I social media oggi costituiscono uno strumento molto utilizzato da tantissimi utenti, che trascorrono diverse ore alla ricerca di informazioni online anche su queste piattaforme.

L’importanza dei social network per un professionista

Chi si rivolge agli esperti di marketing per uno studio legale, come il servizio offerto da PromozioneAvvocato.it, dovrebbe conoscere bene le enormi potenzialità della rete per la promozione e per la comunicazione. Infatti bisogna sapere che gli utenti possono arrivare a conoscere i servizi offerti da un professionista in differenti modi.

Sono numerosi i percorsi che gli utenti possono effettuare per soddisfare le loro necessità e per raggiungere facilmente i servizi offerti da un professionista, come un avvocato. I social network possono offrire questa opportunità, perché consentono di agire in modo diretto.

Inoltre il professionista può in modo semplice proporre i servizi che offre ad un pubblico molto ampio. Naturalmente alla base deve esserci una precisa strategia da portare avanti, perché non si può procedere in modo casuale.

Più elevata è la capacità di farsi conoscere dagli utenti di internet, magari sfruttando le possibilità di geolocalizzazione offerte dalla rete, maggiori saranno le opportunità per creare una comunicazione adeguata che può trasformarsi in un rapporto di tipo professionale.

Dopo la realizzazione di un sito internet, la presenza sui social network dovrebbe costituire un secondo passo fondamentale per un professionista.

I social network da usare per la promozione

Tra i social network che uno studio legale non può assolutamente trascurare c’è senza dubbio Facebook. Si tratta al momento della piattaforma social maggiormente utilizzata e per questo un professionista non può trascurare la sua presenza su questo social media.

Innanzitutto un professionista avvocato (ma questa è una regola che vale per qualsiasi professionista che vuole promuovere la propria attività anche attraverso internet) deve mettere a disposizione degli utenti una pagina personale di presentazione adeguata.

Si tratta di un vero e proprio profilo di tipo professionale, per il quale devi avere molta cura. In questa pagina devi cercare di fornire un’immagine molto precisa della tua attività, dal momento che il tuo profilo deve rassicurare gli utenti.

Devi essere consapevole anche della possibilità di utilizzare altri social network, come ad esempio LinkedIn. Si tratta di una piattaforma dedicata proprio a chi ha un’attività professionale o comunque un servizio online ottimo per coloro che vogliono avere un profilo a scopo lavorativo.

LinkedIn forse permetterà di raggiungere un numero più basso di utenti rispetto a quanto avviene attraverso Facebook, ma ti consente sicuramente di avere a che fare con un target più specifico, un pubblico di riferimento che potrebbe maggiormente essere alla ricerca di determinati servizi per rispondere alle necessità personali.

Ad esempio LinkedIn può essere la scelta giusta per un avvocato se il professionista si rivolge in particolare alle aziende o ad altri professionisti. Anche nel caso di LinkedIn bisognerebbe mettere in atto tutte le specifiche azioni per curare al meglio il profilo, anche nell’inserimento del curriculum personale.

In questo modo le persone che sono alla ricerca di un avvocato potranno entrare in contatto facilmente con un professionista e quest’ultimo può creare una vera e propria rete di contatti che può risultare utile per attuare una precisa strategia di marketing.

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Le meraviglie del Sud Italia

La ricchezza presente sul territorio italiano raggiunge davvero livelli elevatissimi, tanto da essere praticamente impareggiabile nel resto del mondo: a livello paesaggistico, urbanistico ed architettonico, con una sinfonia di questi tre elementi da togliere il fiato. Da Nord a Sud, l’Italia è piena di meraviglie che molto spesso nemmeno gli stessi abitanti della Penisola conoscono davvero a fondo.

Proviamo allora ad elencare e descrivere quali sono questi luoghi così belli, concentrandoci però soltanto su quelli presenti nell’area meridionale dello Stivale: dai posti più belli della Calabria alle incredibili bellezze delle isole, andiamo a vedere quali sono le principali meraviglie che caratterizzano il Sud Italia.

Cosa ammirare sulla terraferma

Cominciamo con quegli scorci caratteristici che possiamo trovare nell’entroterra del Sud Italia, oppure sulle sue bellissime coste. Come non citare infatti la straordinaria peculiarità di Matera? Con i suoi caratteristici sassi, che richiamano turisti da tutto il mondo ogni anno, è stato il primo sito nell’Italia meridionale a diventare Patrimonio dell’umanità UNESCO addirittura nel 1993.

Procedendo verso Sud potremo trovare un’incredibile serie di città o aree urbane che possono essere considerate delle vere e proprie perle sparse sul territorio: da Positano alla salentina purezza di Otranto, due luoghi che è davvero necessario visitare almeno una volta nella vita, passando per la caratteristica Grotta della Poesia in provincia di Lecce, una delle piscine naturali più belle e affascinanti d’Italia.

Per quanto riguarda il territorio della Campania, impossibile poi ignorare tutto il complesso che circonda la città di Caserta: dalla celebre Reggia con i suoi splendidi giardini inglesi, arrivando al borgo medievale di Casertavecchia alle pendici dei monti Tifatini. Altro Patrimonio dell’umanità UNESCO, ma a partire dal 1996, è invece Alberobello sul territorio pugliese: rinomato in tutto il mondo per i suoi caratteristici trulli, oltre 400, è un altro di quei luoghi che ci lascerà senza fiato, immersi in profonde riflessioni, non appena lo vedremo.

Passando invece alle coste, anche in questo caso il Sud Italia presenta davvero una ricchezza incredibile ed ha veramente poco da invidiare ai lidi considerati come i più belli del pianeta: possiamo tornare in Campania per apprezzare appieno la Costiera Amalfitana, che si estende proprio da Positano sino a Vietri. Un paradiso naturale forse più rinomato rispetto ad altri, che restano comunque di una bellezza rara: dalla Costa degli Dei in Calabria – tra Nicotera e Pizzo – fino alla spiaggia di Arcomagno in provincia di Cosenza.

Le meraviglie delle isole

Non sono da meno anche gli scenari offerti invece dalle innumerevoli isole presenti lungo le coste del Sud Italia: non soltanto, ovviamente, la Sicilia che resta capace di regalare emozioni uniche ai suoi visitatori con la sua rara bellezza e spontaneità. Proprio attorno alla Sicilia però, non sono da dimenticare tutte le Isole Eolie e l’incredibile emozione che possono regalare ai visitatori: Lipari, Salina, Vulcano, Alicudi, Filicudi, Panarea, Stromboli. Quest’ultima, che presenta anche l’omonimo vulcano attivo.

Risalendo però, e fermandoci di fronte alla costa campana, ecco che troveremo altri due veri e propri gioielli della natura italiana: da una parte Capri, dall’altra Ischia. Entrambe ormai associate alla vita costosa ed al lusso, presentano incredibili paesaggi dal punto di vista panoramico. Se Capri è più esclusiva, non mancano ad Ischia le possibilità turistiche attraverso le quali poter godere di un mare così limpido.

Per quanto riguarda la meravigliosa Capri, incastonata nel Golfo di Napoli, è certamente una meta ideale per una visita anche breve essendo così vicina sia al capoluogo campano che a Sorrento. Inoltre, sul suo esiguo territorio presenta anche la Grotta Azzurra: una cavità carsica sul versante nord-occidentale dell’isola, che non tutti conoscono e che invece è di una bellezza rara.