Blospot

Guide e approfondimenti per intenditori

Lavorare nel mondo della finanza: percorsi consigliati

Lavorare nel mondo della finanza: percorsi consigliati

Il mondo della finanza non si limita alla divisa del finanziere o a coloro che quotidianamente lavorano all’interno delle borse sparse in tutto il mondo. L’alveo delle professioni legate all’economia e alla finanza è molto variegato e può coprire una serie di occupazioni anche molto diverse tra loro. Si passa, ad esempio, dall’analista aziendale al consulente finanziario fino a ruoli come intermediario finanziario o trader. Prima di esaminare nel dettaglio quello che può essere il percorso di studi per lavorare nel mondo finanziario, è bene sapere che esistono cinque differenti campi della finanza: personale, aziendale, commerciale, pubblica e internazionale. Si tratta di specializzazioni che possono essere scelte dopo un percorso, triennale o magistrale che sia, sostanzialmente uguale, a prescindere che poi si scelga la finanza aziendale piuttosto che quella internazionale.

Tra i percorsi più sfruttati c’è senza dubbio la laurea in economia aziendale perché in grado di fornire una conoscenza basilare su tutto ciò che riguarda questa disciplina. Può essere altresì utile un percorso triennale in economia pura e semplice, piuttosto che in matematica o in giurisprudenza. In ambito finanziario, sono estremamente utili master e corsi di aggiornamento che seguono il canonico corso di studi e forniscono agli studenti iscritti le ultime innovazioni a seconda di quale sia il ramo a cui ci si dedica. Il master può essere una valida alternativa anche per coloro che hanno già iniziato l’attività lavorativa ma a cui viene richiesto un passaggio ulteriore in termini di formazione per progredire nella carriera. Non vi è differenza se si sceglie un ateneo tradizionale come la Sapienza o un’università online come Unicusano perché vantano lo stesso riconoscimento.

Oltre al tradizionale master, spesso consigliato perché permette di fare network, in ambito finanziario ci sono molte certificazioni che possono essere considerate un plus all’interno del proprio CV. La prima è la CIIA, vale a dire la Certified international investment anaylist. È un must per coloro che intendono compiere una carriera all’interno di banche ed istituti internazionali come analista professionale. La preparazione che viene fornita riguarda in maniera specifica i mercati finanziari, con un focus su quelle che sono le regole e le tecniche per operarvi. Inoltre, un aspetto da non sottovalutare riguarda il suo essere riconosciuta allo stesso modo in tutto il mondo: trattandosi di una certificazione internazionale, infatti, è valida tanto in Europa quanto negli Stati Uniti o in Asia. Un secondo titolo molto conosciuto, anche in questo caso a livello globale, è il CFA, vale a dire il Chartered financial analyst. È una certificazione che si suddivide su tre diversi livelli e richiede spesso svariati tentativi prima di poterla vantare. Tuttavia, avere nel proprio CV questo tipo di certificazione è spesso garanzia di una veloce carriera nella finanza, con prospettive di guadagno molto elevate a partire dagli esordi.

Una volta visti quelli che possono essere i percorsi tradizionali per accedere al mondo della finanza, può essere interessante dare uno sguardo a quelle che sono le professioni più remunerative in questo ambito. Al primo posto si colloca solitamente il responsabile finanziario, che può vantare uno stipendio annuo di circa 180mila euro. Fondamentalmente, si occupa della gestione di un’azienda e di tutti gli aspetti riguardanti la sfera economica: per questo, il primo step che è spesso consigliato è una laurea in economia, che poi viene approfondita con master ed eventuali altre specializzazioni. Attorno al settore appare sempre più in voga la figura dell’influencer finanziario, con la Francia destinata a fare scuola attorno a questa figura grazie all’introduzione di un patentino: un modo per far sì che chi si occupa, ad esempio, di borsa o trading sui social abbia le effettive competenze per farlo.

Tornando però a quelli che sono i percorsi più canonici, rientra in questo gruppo l’analista azionario, con uno stipendio annuale che si aggira attorno ai 150mila euro. È ovvio che le cifre qui menzionate fanno riferimento a stime: ci possono essere casi in cui la retribuzione è di molto superiore o altri esempi in cui è inferiore. Il compito dell’analista è quello di analizzare, per l’appunto: si prendono in esame report e dati finanziari inerenti a determinate società o trend azionari, così da ipotizzare nuove opportunità di investimento. La loro occupazione è spesso all’interno di grandi società quotate in borsa, che hanno bisogno di report sul medio e lungo periodo per progettare i propri investimenti.