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Cos’è il CBD: storia, caratteristiche chimiche, effetti

Cos’è il CBD: storia, caratteristiche chimiche, effetti

Di cannabis si parla tanto e non potrebbe essere altrimenti. La pianta in questione, infatti, fa parte della vita dell’uomo da tempo immemore. Enumerarne le caratteristiche vuol dire, per forza di cose, chiamare in causa anche i suoi principi attivi, tra cui il CBD. Scopriamo di cosa si tratta e quali sono le sue peculiarità.

CBD: la storia

Di CBD oggi si discute molto sia a livello scientifico, sia per quanto riguarda il suo successo commerciale. Per rendersi conto in particolare di quest’ultimo aspetto, basta fare un giro per le strade delle nostre città e accorgersi dei numerosi hemp shop presenti, realtà che, a loro volta, si rivolgono ad aziende che commercializzano olio cbd ingrosso e altri prodotti a base di cbd.

A questo punto, è naturale chiedersi cosa ci sia stato prima dell’e-commerce, dell’appena citato settore del cbd ingrosso e dei numerosi lavori scientifici che vedono protagonista il cannabidiolo.

L’isolamento del principio attivo, ovviamente! Tutto è cominciato all’inizio degli anni ‘40 del secolo scorso grazie al chimico Roger Adams e alla sua equipe. Fautori del primo isolamento e della prima sintesi del cannabidiolo ottennero, proprio grazie a questa impresa scientifica, un brevetto che ha cambiato la storia della pianta di cannabis e della botanica in generale.

Per amor di precisione è il caso di ricordare che Adams si impegnò anche per isolare il THC, ma non ci riuscì. Ai suoi lavori scientifici si devono alcuni processi di alterazione delle strutture molecolari del CBD e di altri fitocannabinoidi.

A isolare il THC per la prima volta è stato invece il biologo e chimico israeliano Raphael Mechoulam (autore, tra l’altro, di uno dei trattati scientifici più rilevanti sul cannabidiolo, ossia il libro CBD: What does the Science Say?). La svolta è avvenuta nel 1964 presso l’Università Ebraica di Gerusalemme. In quell’anno, sono state di fatto confermate, tramite uno spettrometro, alcune intuizioni di Adams e della sua equipe.

Caratteristiche chimiche

Cosa dire delle caratteristiche chimiche del CBD? Prima di tutto che questo fitocannabinoide e il THC hanno in comune la medesima formula bruta. Conosciuta anche come formula grezza, è una tipologia di formula chimica che fornisce all’osservatore tutte le informazioni sia sul numero, sia sulle peculiarità chimiche degli atomi di un determinato composto.

Doveroso è rammentare che secondo diversi studi il CBD può essere annoverato nell’elenco degli isomeri del THC.

Effetti

Gli effetti del CBD sono il motivo principale della sua fama. Tra i principali è il caso di ricordare quelli sull’ansia. Diversi lavori scientifici svolti a livello internazionale hanno portato alla luce la capacità del cannabidiolo di agire a livello delle aree del cervello a loro volta in grado di modulare le risposte emotive.

Questo si traduce in una riduzione degli stati di eccitazione neuronale e in una risposta più controllata alle situazioni di ansia.

Il CBD è altresì capace di inibire la degradazione da parte dell’organismo dell’anandamide, un endocannabinoide prodotto dal corpo umano. Questo aspetto è fondamentale in quanto, grazie ad esso, chi utilizza il cannabidiolo ha la possibilità, in alcuni casi, di apprezzare una minor percezione del dolore.

In grado di attivare i recettori serotoninergici, il cannabidiolo è considerato un valido antidepressivo naturale. Quando lo si chiama in causa, non si può non ricordare che, sempre grazie alla recente ricerca, è stato scoperto il suo ruolo chiave nella creazione di connessioni cerebrali a livello dell’ippocampo, un’area del cervello importantissima essendo collegata ai meccanismi della memoria.

Quando si parla di CBD, si sottolinea spesso il suo non essere psicoattivo (a differenza del THC). Vero, e c’è molto di più. Il fitocannabinoide a cui stiamo dedicando queste righe è infatti in grado di inibire gli effetti del già citato THC, questo grazie alla sua capacità di interagire con il recettore CB1 del sistema endocannabinoide.

È bene ricorda che oggi giorno il cannabidiolo non è un ingrediente di consumo in tutta Europa. È possibile trovare maggiori informazioni dal punto di vista delle diverse regolamentazioni alimentari del cannabidiolo di ogni singolo paese al seguente link.